Non sono stati mesi facili per la Zonapontina. L’effetto del Covid, devastante in tanti settori, ha colpito anche la società rossoblu sotto aspetti che ne hanno condizionato il lavoro in questo ultimo anno e mezzo. Nel 2019 si lottava per vincere il campionato di serie D e Under 19, giocando al Marconi con mister Catanzariti in panchina. Il primo stop per il Covid ha iniziato a togliere tasselli: prima il momentaneo addio dell’allenatore, poi i problemi delle impiantistiche in città e dopo praticamente 2 stagioni la società rossoblu è pronta a ripartire da dove ha lasciato. Un gruppo solido in mano ad un allenatore (ufficiale il rientro di Catanzariti) che conosce l’ambiente e sa che tasti toccare per rimettere in piedi la famiglia Zonapontina. L’estate ha portato alla piazza pulita della rosa figlia della mancanza di condivisione di un progetto comune. “Non c’era bisogno di conferme ma in questo sport contano il campo di gioco e la categoria, il resto ha poco valore per molti – ha affermato il presidente Stefano Scala – di conseguenza gli effetti del Covid hanno pesato molto sul calcio a 5 regionale e provinciale. Sia chiaro, la nostra società è rimasta intatta, un forte gruppo di lavoro che non ha mai pensato di fare un passo indietro, pronto a recuperare tutto quello che la pandemia ci ha tolto. Una società che ha rilanciato anche l’anno dopo lo stop e che si è dovuta fermare di nuovo non per colpe sue. A molti giocatori i progetti interessano poco, spesso ci si fa forti di discorsi importanti che non sono mai seguiti dai fatti ed è per questo che per la prossima stagione si è deciso di fare un gruppo unico per la C2. Perché la situazione generale è ancora molto confusa, sotto tanti punti di vista, e noi come Zonapontina abbiamo voglia di ripartire, di tornare in campo come si deve. Abbiamo dato l’arrivederci a tanti elementi: ad alcuni abbiamo proposto prestiti, con altri abbiamo avuto la conferma che le strette di mano valgono poco. La scorsa stagione la società ha pagato colpe non sue con lo stop del campionato arrivato dopo poche giornate ed occupare i mesi di stop con le chiacchiere non è mai stata una nostra abitudine. Sono stati mesi in cui è stato in ballo il futuro di tutti noi come uomini ed ovviamente il calcio a 5 dilettantistico è passato in secondo piano fino a che dal Comitato Regionale non sono arrivate direttive chiare. La qualità dell’uomo in questa società ha avuto sempre un peso e proveremo a continuare in questa direzione per seguire la nostra squadra con semplicità, divertimento e professionalità. Che sia chiaro però, le nostre ambizioni non sono ridimensionate”.
Ufficio Stampa