Marcelinho, al secolo Marcelo Padilha Gonçalves, è uno dei pivot più affermati del futsal italiano. Con una carriera ricca di successi — tra scudetti, Coppe Italia e Supercoppe — l’ex Pesaro e Kaos ha deciso di intraprendere una nuova sfida con la Pirossigeno Cosenza, un club in piena crescita e con ambizioni dichiarate.
Nella sua prima intervista da rossoblù, Marcelinho ha raccontato le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere la Calabria. Una decisione di cuore, come ha dichiarato lui stesso: la moglie è calabrese, la famiglia vive a Rossano e lui ha già avuto esperienze molto positive a Corigliano. Ma non si tratta solo di affetti: dietro la scelta c’è anche la voglia di abbracciare un progetto serio e ambizioso, un percorso che vuole portare la Pirossigeno ai vertici del futsal nazionale.
«Se un giocatore come me sceglie questo progetto significa che è importante e ambizioso» ha detto Marcelinho, confermando la volontà di aiutare il club a crescere e raggiungere la Serie A, un traguardo che la città e i tifosi meritano.
Un legame che si rafforza anche attraverso la scelta simbolica della maglia numero 19. Un numero che per lui significa molto, perché sommando l’1 e il 9 si ottiene 10, cifra dei campioni e numero che indossava da giovane in Brasile.
L’intervista si è svolta in un luogo suggestivo, il Castello Svevo di Cosenza, a sottolineare la storicità e il senso di appartenenza che il giocatore ha già maturato verso la città e i suoi colori. Marcelinho ha salutato i tifosi con un grido che sa di promessa: «Iamo lupi!», pronto a combattere in campo come un vero guerriero rossoblù.
Con lui, la Pirossigeno Cosenza non solo si assicura un pivot di grande spessore, ma anche un leader che ha già dimostrato di saper trascinare squadre verso la vittoria. La prossima stagione, i tifosi cosentini possono davvero sognare in grande.
Gianmarco Santolini

