Come si evince dal comunicato uscito qualche giorno fa, la Virtus Fondi perde per 6-0 a tavolino contro la Women Roma, prende un punto di penalizzazione in classifica ed una multa di euro 100, per non essersi presentata martedì scorso a Roma a giocare.
Proprio così, è tutto giusto: è corretta la decisione del Giudice Sportivo, contro la quale, quindi, non si farà alcun ricorso. Per la prima volta, dunque, in 8 anni la società rossoblù non si presenta su un campo di gioco per disputare una gara in programma di un campionato regionale o provinciale. In questi giorni in molti ci hanno chiesto il motivo di questa mancata presenza, soprattutto in virtù della serietà che quasi tutti ci riconoscono e ci sembra doveroso chiarire la nostra posizione. La Virtus ha deciso, a MALINCUORE, di non presentarsi, accollandosi tutte le responsabilità del caso, perché ha trovato fuori luogo e senza alcuna logica la netta risposta negativa da parte della Federazione ad una semplice richiesta di variazione che le due società avevano presentato. Una richiesta, peraltro, nata per motivi e problematiche reali della squadra di casa, a cui si era ovviamente andati incontro, in ottica (come sempre) di collaborazione tra società. Nonostante l’accordo sulla nuova data tra le due coinvolte, ci è stata imposta una terza data, mettendo in enorme difficoltà entrambe le squadre: la Virtus, che in quel giorno non riusciva a raggiungere Roma per giocare, e la Women Roma, che avrebbe avuto il giorno dopo un ulteriore recupero da affrontare. Ma ciò che sicuramente ci ha più amareggiato non è stata tanto la decisione in sé (che evidentemente si è ancorata al regolamento), quanto la totale mancanza di ascolto e di voler trovare insieme una soluzione alternativa per venire incontro alle difficoltà presentate; e soprattutto, nonostante nel corso del campionato questo atteggiamento di “collaborazione” e “disponibilità” sia stato richiesto a noi più e più volte.
La Virtus è una società seria, rispettosa delle regole e delle altre società che tutti gli anni si iscrivono e partecipano ai campionati, facendo sforzi di ogni genere, tutto per portare avanti questo meraviglioso “giocattolo”, che ci fa divertire, soffrire, sperare, piangere e gioire per 12 mesi all’anno. Allo stesso tempo la Virtus è una società rispettosa, aperta al confronto, alla collaborazione e alle richieste di chi, ogni anno, si prende l’onere e l’onore di organizzare e gestire questo “giocattolo” in maniera complicata, delicata, a volte poco efficace, ma tutto sommato sempre alla ricerca della migliore modalità. Può capitare (ed è capitato spesso) che ci si scontri per i più disparati motivi, ma crediamo fortemente che quello che non debba mai mancare è il rispetto. Tutti devono essere rispettati: da chi gonfia i palloni a chi gioca, da chi pulisce il parquet a chi allena, da chi fa uscire i comunicati a chi arbitra, la prima in classifica esattamente come l’ultima…Tutti sono uguali, perché UNA è la cosa che li accomuna: la passione per questo sport. Se non ci fossero il rispetto e la passione potremmo anche chiudere i battenti domani.
Tutto qui: dopo un anno di trattamenti diseguali, di richieste inviateci (sempre accettate e rispettate), di atteggiamenti poco piacevoli, di intromissioni non consone, di situazioni imposte senza motivo, senza regole, senza senso e senza spiegazioni percepiamo che questo rispetto sia venuto meno e allora accade che un “bel” martedì di marzo, volontariamente, si decida di rimanere a casa, accettando responsabilmente e con rispetto le decisioni del Giudice Sportivo e onorandole come sempre.
Ufficio Stampa Virtus Fondi